mercoledì 13 gennaio 2010

Salif Keita La Différence 2009

La musica del Mali è ricca di colori che l'aria percuote in una miriade di suoni e strumenti quali la kora, ngoni e il balafon sono l'immagine e l'anima di un popolo senza frontiera. Una terra di transito, di transito umano, blues dello spirito, un paese di corde tese accordate alle voci di grandi musicisti che hanno saputo far notare la loro differenza. Il lavoro discografico in questione scritto e suonato con una voce d'angelica venuta, e descrive la sua differenza tra essere parte di un luogo e tentare di fuggirgli. Salif Keita resta con il suo albino suono che incanta la nostra voglia di ascoltarlo. Resta perché la sua musica gli riporta indietro il miele che produce il nostro ascolto e lui sorride nei brani perché sa prima di conoscere.
Racconta la diversità come un principio, come una legge e con un minio medievale decora l'incipit di ogni melodia. Si possono ascoltare i suoni dell'area africana come intervalli più significativi di tanta fredda presunta armonia che circola.
E' acuto il compositore, sa ascoltare il senso del suo corpo accordato ad uno strumento, quando questo accade tutto è significato.
Indossate il cappello di Salif Keita.

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